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MATERIALE OCCORRENTE: un foglio di carta assorbente, due becher e dell'acqua.
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DESCRIZIONE DEL FENOMENO: il professore ha messo dell'acqua in un becher e tramite un foglio
di carta assorbente ha collegato i due becher. Dopo un po' di tempo l'acqua ha cominciato a sgocciolare
nel becher inizialmente vuoto. Dopo qualche ora il livello dell'acqua è diventato uguale nei due becher e non
è più cambiato.
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IPOTESI E CONSIDERAZIONI: con la guida del professore e facendo riferimento ad alcune proprietà
dell'acqua già studiate (forza di coesione e di adesione), la classe ha compreso che l'acqua sale per
capillarità.
All'equilibrio il livello dell'acqua è lo stesso nei due recipienti per la pressione idrostatica che alla fine
deve essere uguale: principio dei vasi comunicanti.
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ESPERIMENTO DI VERIFICA: il professore ha sollevato più in alto uno dei due becher: dopo un po'
tutta l'acqua è andata a finire nel secondo recipiente.
Il professore ha poi collegato con carta assorbente tre recipienti messi su tre livelli diversi: l'acqua è passata
dal primo al secondo e quindi al terzo recipiente; alla fine tutta l'acqua è andata a finire nel becher posto più in
basso.
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ULTERIORI CONSIDERAZIONI: Il professore ha chiesto alla classe di pensare a qualche situazione reale
in cui si sfruttano le proprietà e i principi analizzati: dopo una lunga riflessione guidata, si è capito che la capillarità
è sfruttata dalle piante per far salire la linfa grezza dalle radici alle foglie.
- ULTERIORI APPROFONDIMENTI: il professore ha preso un contenitore particolare a base triangolare e vi ha versato
dell'acqua: questa non si è disposta orizzontalmente su tutto il recipiente, ma è salita più in alto nella parte più stretta.