LA CAPILLARITA'
  • MATERIALE OCCORRENTE: un foglio di carta assorbente, due becher e dell'acqua.

  • DESCRIZIONE DEL FENOMENO: il professore ha messo dell'acqua in un becher e tramite un  foglio
    di carta assorbente ha collegato i due becher. Dopo un po' di tempo l'acqua ha cominciato a sgocciolare
    nel becher inizialmente vuoto. Dopo qualche ora il livello dell'acqua è diventato uguale nei due becher e non
    è più cambiato.

  • IPOTESI E CONSIDERAZIONI: con la guida del professore e facendo riferimento ad alcune proprietà
    dell'acqua già studiate (forza di coesione e di adesione), la classe ha compreso che l'acqua sale per
    capillarità.
    All'equilibrio il livello dell'acqua è lo stesso nei due recipienti per la pressione idrostatica che alla fine
    deve essere uguale: principio dei vasi comunicanti.

  • ESPERIMENTO DI VERIFICA: il professore ha sollevato più in alto uno dei due becher: dopo un po'
    tutta l'acqua è andata a finire nel secondo recipiente.
    Il professore ha poi collegato con carta assorbente tre recipienti messi su tre livelli diversi: l'acqua è passata
    dal primo al secondo e quindi al terzo recipiente; alla fine tutta l'acqua è andata a finire nel becher posto più in
    basso.

  • ULTERIORI CONSIDERAZIONI: Il professore ha chiesto alla classe di pensare a qualche situazione reale
    in cui si sfruttano le proprietà e i principi analizzati: dopo una lunga riflessione guidata, si è capito che la capillarità
    è sfruttata dalle piante per far salire la linfa grezza dalle radici alle foglie.

  • ULTERIORI APPROFONDIMENTI: il professore ha preso un contenitore particolare a base triangolare e vi ha versato 
    dell'acqua:
    questa non si è disposta orizzontalmente su tutto il recipiente, ma è salita più in alto nella parte più stretta.


LA CAPILLARITA'