I CORPI AFFONDANO... PIU' O MENO
  • MATERIALE OCCORRENTE: un becher, acqua, 2 lamette da barba, un recipiente con della farina, un corpo pesante,
    solidi geometrici diversi.


  • DESCRIZIONE DEL FENOMENO: il professore prende una lametta e la fa cadere verticalmente nel becher: la lametta
    affonda; il professore prende l'altra lametta e la appoggia orizzontalmente sul pelo dell'acqua: la lametta rimane
    in superficie.

  • IPOTESI: ciò che cambia nei due fenomeni è la superficie della lametta: nel primo caso essa è molto piccola, mentre 
    nel secondo parecchio più grande e può sfruttare la tensione superficiale dell'acqua.

  • CONSIDERAZIONI: l'ipotesi fatta è esatta! Il professore, attraverso una discussione guidata, fa comprendere
    alla classe che le due superfici diverse con cui la lametta incontra l'acqua, determinano due pressioni differenti: infatti
    essendo P = F/S, cioè pressione uguale a forza diviso superficie, pressione e superficie risultano inversamente
    proporzionali, cioè quanto più grande è la superficie tanto minore è la pressione e viceversa. Ecco per esempio perché
    per non affondare nella neve mettiamo gli sci o le racchette da neve.

  • APPROFONDIMENTI: il professore ha appoggiato su uno strato di farina dei solidi con superficie di base differenti e vi ha
    collocato sopra sempre lo stesso peso: più la superficie di appoggio è piccola più il solido è affondato nella farina; addirittura
    appoggiando sulla farina una piramide per il vertice, questa è sprofondata completamente. Tutto ciò dimostra ulteriormente
    la validità di quanto affermato in porecedenza.
     

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P= F/S